Tanto tempo fa nei boschi sulla parte sinistra del Piave viveva un folletto chiamato "Mazariol".
Era vestito di rosso e portava un cappuccio e delle scarpette a punta. La barba e i capelli erano lunghi ed il viso grinzoso e dispettoso e viveva lontano dagli uomini. Chi posava il piede sulle sue orme era costretto per magia a seguirle perdendosi.
Il Mazariol era inoltre un esperto pastore e malgaro e pascolava le sue capre e pecore sui monti. Perciò amava il suo territorio e lo difendeva da chiunque volesse metterlo in pericolo.
Una volta la città di Oderzo venne invasa dagli Unni guidati da Attila il "flagello di Dio". Il piccolo Mazariol era infastidito dalla loro presenza e cercò in tutti i modi di allontanarli. Attizzò il fuoco dei campi facendo incendiare le pelli con cui i soldati si riscaldavano, rovesciò i paioli con le minestre e gli tirò la barba.
Non contento legò anche tra loro le code dei cavalli, aspettando poi nelle vicinanze il mattino. Gli Unni non sapevano che "mai si deve tagliare ciò che il Mazzariol unisce". Quindi quando tagliarono le code dei cavalli questi si misero al galoppo ma con un’andatura "a zig-zag".
Non riuscendo a capire cosa stesse succedendo gli Unni scapparono lontano, lasciando Attila da solo. Oderzo fu così salvata dal Mazzariol. Si dice che ancora oggi a navigare sul Piave nelle notti di luna piena lo si possa vedere su una zattera. E se gli passate vicino vi dice: ”Salve, io sono il Mazariol che sconfisse Attila, il flagello di Dio”.
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