Il Monte Civetta è la montagna più spettacolare delle Dolomiti, tanto che Dino Buzzati in un suo libro la definì:
«La muraglia di roccia più bella delle Alpi » ( I fuorilegge della montagna - Uomini, cime, imprese).
Separa la Val di Zoldo dall'Agordino e sovrasta il paese di Alleghe. A caratterizzarla è un'imponente parete verticale con un dislivello di oltre 1000 metri chiamata "la parete delle pareti". E proprio su questa parete scorrono alcune tra le più famose e difficili vie di salita come la Solleder-Lettembauer, la Philip-Flamm e la via dei 5 di Valmadrera.
Secondo alcuni il nome Civetta deriverebbe dal latino civitas, in quanto il versante verso Alleghe somiglia ad una città turrita. Altri invece lo fanno derivare dal rapace notturno in quanto in passato la montagna era ritenuta maledetta.
Ufficialmente la sua cima fu conquistata dall'inglese Francis Fox Tuckett aiutato dalle guide svizzere Melchior Anderegg e Jacob Anderegg nel 1867. In realtà era stata già raggiunta nel 1855 da Simeone De Silvestro detto "Piovanel" un cacciatore di Pecol e informatore del Tuckett. E probabilmente era stata raggiunta anche da altri cacciatori mentre inseguivano i camosci.
Il Monte Civetta è conosciuto in tutto il mondo anche come il “Regno del sesto grado” o “Parete delle Pareti”, proprio per quella parete verticale a strapiombo compresa tra la Cima Su Alto e la Torre Coldai .
La ferrata degli Alleghesi è un percorso per escursionisti esperti ed alpinisti. Da Còl dei Baldi si raggiunge il Rifugio Sonino al Coldai, da dove parte la ferrata passando per la Punta Civetta e la Punta Tissi.
Il 7 agosto 1925 fu aperta invece la via Solleder-Lettembauer ancora oggi la più classica via in arrampicata libera per raggiungere la cima. E’ un percorso impegnativo e difficile anche per la sua notevole lunghezza.
Nel 1957 Walter Philipp e Dieter Flamm percorsero una nuova via lungo la parete Nord Ovest. Nacque così la via Philipp-Flamm una delle scalate più dure delle Dolomiti.
Ancora oggi il Monte Civetta attrae scalatori e appassionati di tutto il mondo forse per la sensazione unica ed irripetibile che suscita il camminare su preistorici atolli corallini all’altezza di 3000 metri!
Senza dimenticarsi poi dello spettacolare fenomeno dell’enrosadira grazie al quale le sue rocce si tingono di arancione, rosso e rosa all’alba e al tramonto, mentre al chiaro di luna appaiono di un evanescente bianco.
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