L’abbazia di Praglia è un monastero benedettino del XI secolo fondato per iniziativa della famiglia Maltraversi.
Il nome deriva dal medievale “pratalea” cioè “località tenuta a prati” in riferimento forse alle bonifiche compiute proprio dai monaci benedettini.
La chiesa è dedicata all’Assunta e risale al 1490-1550, ha una pianta a croce latina e tre navate. Nel monastero si trovano 4 chiostri: doppio o della clausura, botanico, pensile e rustico. Il chiostro botanico - utilizzato per coltivare piante medicinali - quello doppio - disposto intorno alle celle dei monaci - e quello pensile detto del “Paradiso” - con colonne e capitelli molto lavorati - risalgono tutti alla seconda metà del XV secolo; solo quello rustico è successivo.
All’interno dell’abbazia vi sono una Biblioteca Monumentale Nazionale contenente 100.000 volumi ed un laboratorio per il restauro dei libri e dei codici antichi.
La Chiesa di Santa Giustina è una chiesa molto antica, come pieve è citata in un documento del 1297.
L’edificio venne ampliato nel corso del 1800 con la costruzione di cappelle laterali e del battistero. Il campanile isolato dalla chiesa venne costruito nel 1400.
La villa Cavalli Lugli venne costruita nel XVII secolo dalla famiglia Cavalli per soggiornarvi durante il periodo dei raccolti agricoli. Nel 1800 passò alla famiglia Lugli, mentre oggi è di proprietà della famiglia Malandrin.
Il corpo residenziale della villa è fiancheggiato da due barchesse alle cui estremità vi sono degli edifici di pertinenza, per cui la villa ha la classica forma a ferro di cavallo.
L’edificio principale è ornato con grandi mascheroni corrucciati di fattura seicentesca che si contrappongono a quelli sorridenti realizzati nel secolo successivo e rappresentano le due facce della vita.
Di fronte alla villa – restaurata nel 1987 - si estende un grande parco tenuto a prato.
Le Forche del Diavolo sono delle creste rocciose costituite da un filone riolitico che si è formato per la penetrazione della lava lungo le fratture della roccia. La lava solidificandosi è diventata una roccia molto resistente e compatta tra rocce più fragili ed erodibili.
Infatti nel corso di millenni gli agenti atmosferici hanno eroso le altre rocce portando in evidenza queste rocce dalla forma molto particolare, infatti oltre che forche del diavolo vengono chiamate anche Denti de la Vecia.