Cencenighe Agordino è un comune in provincia di Belluno. Secondo alcuni prenderebbe il nome da quello di una ricca famiglia del posto proprietaria di alcuni fondi. Il popolamento di questi territori in modo stabile avvenne intorno all’anno Mille, e fu dovuto alla scoperta di ingenti giacimenti di rame, ferro, argento e piombo. Inoltre la presenza di folti boschi permetteva la costruzione di forni per fondere questi metalli direttamente sul posto. La presenza di queste miniere fu la causa di una serie di lotte per il loro sfruttamento.
Poiché Cencenighe si trova nel punto di confluenza tra i torrenti Biois e Cordevole nel corso dei secoli ha subito spesso disastrose alluvioni (in dialetto chiamate brentane), come quelle del 1686, del 1707 e del 1882. L’ultima è stata quella del 1966 che provocò anche delle vittime.
Cencenighe dal punto di vista edilizio conserva - fortunatamente - l’aspetto di un tempo, con le case in legno e i “tabià” i caratteristici fienili annessi alle abitazioni. Dal 1992 sono state ripristinate alcune vecchie carbonaie ed è stato creato un percorso della memoria - il “Sentiero delle carbonaie” noto anche come “El Troi de le Ial” – per far rivivere questo antico mestiere. Infatti buona parte dell’economia locale nel corso del XVII secolo dipendeva dalla produzione di carbone di cui vi era grande richiesta nelle miniere della vicina Val Imperina. Nel mezzo dei boschi venivano creati i “lal”, ampi spazi dove grandi cataste di legna venivano ricoperte da terra e fatte bruciare lentamente. Dopo circa dieci giorni il carbone era pronto.
Altro antico mestiere importante per gli abitanti di Cencenighe fu quello degli scalpellini, artisti che lavoravano la pietra per creare fontane, statue e gradinate. Le pietre provenivano da Mesaroz, una località sulle pendici del Monte Pape. Tra gli scalpellini più importanti ricordiamo Vincenzo Mazzarol e Simon De Biasi, che nel 1692 scolpirono le statue che abbelliscono la cancellata della Villa Crotta – De’ Manzoni di Agordo. Al duro lavoro degli scalpellini è dedicato a Cencenighe un Museo a cielo aperto.
Tra le bellezze architettoniche di questa cittadina ricordiamo la Chiesa di Sant’Antonio Abate costruita nel 1200 e più volte modificata nel corso dei secoli. Accanto a quelle architettoniche da non trascurare sono poi le bellezze naturali. Alcune frazioni di questo paese infatti si estendono verso le pendici di monti che fanno parte del Gruppo delle Pale di San Martino ed del Gruppo del Civetta, decisamente tra le montagne più belle delle Dolomiti. Questo rende Cencenighe una ricercata meta del turismo estivo in quanto offre molteplici opportunità di passeggiate, escursioni ed arrampicate.
Sito web del comune di Cencenighe Agordino: http://www.comune.cencenigheagordino.bl.it/.
Altitudine del Comune: 773 m slm (zona: 1)