La meraviglia del Veneto
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Monte Antelao: "Il Re delle Dolomiti"


Il Monte Antelao con i suoi 3264 metri è la seconda cima delle Dolomiti perciò è chiamato anche “il Re delle Dolomiti”.

Il Gruppo è formato dal monte Antelao, da Punta Menini (3 177 m), Punta Chiggiato (3 163 m) e Cima Fanton (3 142 m). Si presenta con una massiccia struttura piramidale con gole e camini verticali su tutti i versanti.

Presenta inoltre due ghiacciai, il Superiore e l'Inferiore, in forte regressione tanto che si prevede la loro scomparsa entro il ventunesimo secolo, così come è scomparso il ghiacciaio Cianpestrin. Poiché spesso la sua vetta - anche nelle giornate serene - è ricoperta da nuvole orizzontali i cadorini dicono che l'Antelao fuma la pipa.

Conquista e vie

La sua cima fu conquistata per la prima volta nel 1850 dal cacciatore sanvitese Matteo Ossi. E fu lo stesso Ossi ad accompagnare l'austriaco Paul Grohmann in vetta nel 1863. John Ball invece nel 1857 ne sovrastimò le difficoltà e preferì scalare la cima del Pelmo.

Nel 1886 Menini, Zandegiacomo, Carrara, Pordon e Toffoli, salirono il canalone ghiacciato del versante nord fino alla forcella Menini e raggiunsero la vetta attraverso la cresta est. Nel 1898 J. S. Phillimore e A. G. S. Raynor con le guide A. Dimai, Z. Pompanin e M. Innerkofler scalarono lo sperone sulla parete sud tracciando una delle più lunghe vie delle Dolomiti (1300 m circa).

Nel 1941 Antonio Bettella e Gastone Scalco salirono la linea di diedri della parete sud-ovest a sinistra delle grandi placche gialle, sotto la pioggia e una bufera di neve. Nel 1970 Enzo Cozzolino e Luciano Corsi scalarono la parete sud della Punta Chiggiato salendo 700 m di VI grado con solo 7 chiodi.

Le frane sul massiccio dell’Antelao hanno causato nel corso della storia danni e morti nei paesini sottostanti. Nel 1348 una frana causata da un terremoto distrusse il villaggio di Villalonga.  Nel 1629 venne travolto in parte il paese di Borca di Cadore. Le vittime della frana del 1814 furono 250. Mentre nel 2015 è stato danneggiato San Vito di Cadore e sono morte tre persone.

- Via Normale: parte da Forcella Piccola – a cui si arriva tramite un sentiero CAI da San Vito di Cadore o dalla Val d'Oten – quindi si risale la costa dei Becett fino al circo glaciale della Bala. Si sale prima su ghiaione poi per roccette e cenge esposte e poco proteggibili. Quindi si risale tutta la cresta nord, coperta prima da un pericoloso ghiaino e poi da rocce rotte, con diversi passaggi insidiosi.

- Via Bettella-Scalco è la grande classica della parete sud dell'Antelao. Scala una parete di 1000 m con difficoltà fino al VI grado.

- Via Bettella-Barbiero, attraversa il grande camino che taglia la parete sud della cima principale. Sale 1000 m di camino uscendone in brevi tratti per evitare gli strapiombi e presenta difficoltà di V e VI;

- Via Stosser-Schutt sale il crestone che scende verso San Vito e presenta passaggi di V e V+

- Via Cozzolino-Corsi, sale attraverso fessure e camini la parete sud della Punta Chiggiato, venne aperta con solo 7 chiodi e presenta difficoltà di V e VI grado;

- Direttissima, scala il pilastro che precipita nell'alta Val Rudan. E’ molto suggestiva sia per l'arrampicata sia per l'ambiente. Supera un dislivello di 700 m con difficoltà di V e passi di VI.

In inverno  la ski area San Vito di Cadore  richiama gli amanti della montagna e degli sport invernali ai piedi del monte Antelao. Il comprensorio sciistico sorge infatti a 3.264 metri di quota e offre 16 chilometri di piste adatte sia a sciatori esperti sia a principianti.

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