Il mais sponcio è una varietà di granoturco coltivato nei comuni della Val Belluna – Cesiomaggiore, Feltre e Santa Giustina – situati a ridosso del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. E’ una varietà iscritta nel Registro Nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali.
Il nome "sponcio" (termine dialettale che significa “che punge”) deriva dal fatto che le sue cariossidi hanno una forma appuntita che lo rendono uno dei mais "rostrati". E’ un'antica varietà ad impollinazione libera, dalla maturazione medio-precoce, ben adattato alle zone montane bellunesi.
La sua consistenza dura, il suo colore giallo-arancio e la macinatura a pietra ne fanno una varietà ottima per la classica polenta di montagna: gialla, densa e profumata e dalle caratteristiche pagliuzze marroni.
La presenza di questo mais è segnalata a Feltre già nel 1588 e nel 1637. Probabilmente la diffusione intensa sia di questa che di altre varietà di mais è dovuta alle numerose emigrazioni verso l'America del Sud.
Nel gennaio 2008 è stato costituito il Consorzio Tutela Mais Sponcio per tutelare sia il prodotto che i produttori. Le produzioni sono quindi realizzate solo nel territorio bellunese secondo un disciplinare tecnico sostenibile eco-compatibile, che regolamenta le fasi di coltivazioni, di essiccazione, di molitura e di confezionamento.
Il mais sponcio è stato inserito dalla Regione Veneto tra le varietà a rischio di erosione genetica e meritevole di valorizzazione. Inoltre è stato inserito tra i prodotti "Carta Qualità" del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi e tra i "Sapori" della "Strada dei Formaggi e Sapori delle Dolomiti Bellunesi”.
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