Lamon, in provincia di Belluno, è circondata da un paesaggio impervio e solitario fatto di rilievi collinari e montuosi, formazioni calcaree e profondissimi canyon.
Una sedia per Dio, cime così frastagliate da sembrare delicati ricami, imponenti muraglie di rocce, speroni aguzzi puntati contro il cielo quasi a volerlo bucare, guardando le montagne venete si resta sorpresi nel vedere quante abbiano un aspetto particolare, o addirittura stravagante. Ed è proprio questo loro aspetto poco ordinario a renderle indelebili nella memoria di chi le osserva. Non fa eccezione il Monte Coppolo a Lamon il cui profilo si riconosce anche a grande distanza. Si presenta infatti come uno zoccolo piramidale ricoperto da boschi da cui fuoriesce una cuspide rocciosa, simile alla muraglia di un castello. Impossibile guardarlo senza rimanerne sorpresi.
Ma l’Altopiano di Lamon non significa solo lunghi sentieri e bei panorami incontaminati. Sgnifica anche eccellenti prodotti dell’agricoltura e della pastorizia: formaggi e soprattutto i famosi fagioli.
Alcuni fanno derivare il nome Lamon da Castrum Ammonis per un presunto – ma in effetti mai provato – culto del dio Ammone. Altri invece lo fanno derivare dall’antico “lama” che significava “stagno”, ma anche “terreno fangoso”.
Seppure isolati questi territori furono abitati fin dall’antichità. Lo dimostrano i tanti ritrovamenti archeologici, tra cui i resti di un Ursus spelaeus e di un cacciatore preistorico. Quando poi i romani realizzarono la via Altinate finalmente questo Altopiano uscì dal suo isolamento. Ma questo significò anche subire le invasioni di popolazioni barbariche come i Visigoti, i Vandali e gli Alani.
Un atto del vescovo Drudo da Camino nel 1171 stabiliva definitivamente i confini del territorio lamonese, a causa delle continue contese per i confini dei pascoli. Nel 1330 la Pieve di Lamon si diede delle norme scritte (“Regole”) relative ai confini e allo sfruttamento del territorio. Queste norme erano ancora in vigore quando nel 1420 entrò a far parte dei possedimenti veneziani.
I fagioli sono conosciuti anche come “la carne dei poveri” ed hanno sempre ricoperto un ruolo fondamentale nella cucina popolare. Nel territorio di Belluno questi legumi vennero introdotti nel XVI secolo dall’umanista Pietro Valeriano. E proprio il terreno particolare dell’Altopiano di Lamon – molto ricco di potassio – fa sì che qui si producano dei fagioli dalla buccia sottile e perciò molto digeribili.
Se ne contano quattro diverse varietà: spagnol, spagnolet, canalino e calonega. La varietà spagnol è di forma ovoidale, presenta delle striature rosse ed una buccia sottile e tenera. La varietà spagnolet è di forma rotonda, ha striature rosso brillante e buccia quasi inesistente. La varietà canalino presenta invece delle striature rosso cupo tendenti al nero su un fondo bianco opaco, è di forma ovale e presenta una buccia più spessa rispetto alle altre varietà. La varietà calonega infine ha una forma schiacciata, le striature sono rosso vivo ed è adatto soprattutto per le minestre.
Sito web del comune di Lamon: http://www.comunelamon.gov.it/.
Altitudine del Comune: 594 m slm (zona: 1)