Lozzo Atestino è un comune in provincia di Padova situato ai piedi del Monte Lozzo nel Parco Regionale dei colli Euganei. Il suo Castello medievale, la sua cinquecentesca Villa veneziana e i tanti scorci di colline ricoperte da vigneti o da boschi con i loro inimitabili colori ci offrono immagini da cartolina di questa cittadina.
Secondo alcuni il nome Lozzo deriverebbe dal latino “lutum” cioè fango in quanto anticamente questa era una zona paludosa; secondo altri invece deriverebbe da “Lucium” il cognome della famiglia romana proprietaria di numerosi terreni. Atestino significa invece “estense” da Este che a sua volta anticamente si chiamava Atheste dal fiume Athesis (Adige).
Questo territorio fu abitato fin da epoche antichissime come attestano i ritrovamenti di resti di palafitte e fortificazioni paleo-venete. A partire dall’XI secolo Lozzo per la sua posizione ricoprì un ruolo importante nel sistema difensivo padovano. Il passaggio nel corso del Quattrocento sotto il governo di Venezia determinò un miglioramento economico dovuto alla bonifica dei terreni.
Ai conti Da Lozzo si deve la costruzione di molte fortificazioni alcune – come il Castello di Valbona – giunte fino a noi, altre – come il Castello di Lozzo – andate distrutte nel corso dei secoli. Il Castello di Lozzo sarebbe stato costruito nel 983 e distrutto da Ezzelino III da Romano nel 1229 e subito ricostruito.
Nel XIV secolo questo castello fu al centro di uno dei fatti più misteriosi della storia padovana. Mentre infatti Padova era in guerra contro Cangrande della Scala venne tradita proprio da Niccolò da Lozzo. Il quale - quando il suo tradimento venne scoperto nel 1313 - preferì far distruggere il suo castello dagli Scaligeri piuttosto che farlo cadere in mano ai padovani.
Il Castello di Valbona venne costruito invece nella prima metà del Duecento. Dopo la distruzione del castello di Lozzo questo castello ricoprì un ruolo strategico importante in quanto si trovava al confine tra i territori di Padova, Vicenza e Verona. Nel corso del Trecento divenne un importante presidio dei Carraresi come dimostra l’insegna di Ubertino I da Carrara posta sul ponte levatoio.
Con la caduta dei Carraresi e il passaggio sotto il dominio di Venezia il Castello perse la sua importanza come fortificazione e divenne proprietà prima dei Corner e poi dei Barberigo. Il castello si presenta ben conservato, con una pianta rettangolare, quattro torri esagonali e due quadrate, un’imponente torre maestra alta 22 metri, una cinta muraria alta 11 metri e due porte di accesso alla città.
Le porte avevano sicuramente un ponte levatoio in quanto il Castello era circondato da un profondo vallo riempito d’acqua. Durante i lavori di interramento del vallo sono state recuperate numerose palle in pietra d’Istria probabilmente scagliate contro il castello nel corso delle numerose guerre combattute nel XIII e XIV secolo. Attualmente il Castello ospita un ristorante e una mostra permanente sui castelli del padovano.
Altitudine del Comune: 19 m slm (zona: 3)