La meraviglia del Veneto
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Benvenuti a Lendinara


Lendinara, in provincia di Rovigo, venne definita “l’Atene del Polesine” per i suoi numerosi monumenti e per il fervore artistico e culturale che l’animarono per alcuni secoli. A testimoniare questo fervore restano i Palazzi nobiliari e le numerose chiese. E le opere in legno intarsiato con cui i fratelli lendinaresi Canozi seppero farsi conoscere anche al di fuori di questa cittadina. E non ultimi i numerosi incunaboli prodotti dalle prime stamperie locali.

Il nome e le origini

Sull’origine del nome Lendinara vi sono tante teorie e nessuna certezza. Alcuni avanzano l’ipotesi di una origine celtica in quanto i suoni “L-N-D” si trovano spesso nei nomi delle città celtiche. Altri avanzano invece l’ipotesi di un’origine tedesca per cui significherebbe “città fortificata”. Qualcuno lo fa derivare dal termine latino “hirundine” (rondine) con l’aggiunta del suffisso “aria”. Un’ipotesi molto fantasiosa invece lo fa derivare dall’anagramma di Abelardi, signori di Ferrara prima degli Estensi.

Gli abitanti di Lendinara attribuiscono la fondazione della loro città ad Antenore. L’eroe troiano l’avrebbe fondata dopo aver fondato Padova dandole il nome di “Antenaria”. Probabilmente già in epoca romana erano presenti alcuni insediamenti come dimostrano i ritrovamenti archeologici di lapidi, monete ecc. Però il primo documento ufficiale su questa cittadina risale all’870, quando Uberto Cattaneo ne ottenne la signoria dai carolingi.

Nel Medio-Evo venne distrutta da Ezzelino III da Romano e successivamente passò sotto diverse dominazioni: dai padovani, agli Estensi e per finire ai veneziani. A partire dal 1600 iniziò per Lendinara un periodo d’oro, infatti si svilupparono la lavorazione delle pelli e della lana, ed anche le prime stamperie.

Un invidiabile patrimonio artistico

Lendinara è sicuramente la cittadina del Polesine più importante dal punto di vista del patrimonio artistico e storico. Alle numerose chiese cittadine si aggiungono anche i tanti palazzi nobiliari che ne abbelliscono il centro storico. Un luogo molto amato è  il Santuario della Madonna Nera del Pilastrello.

Sulla costruzione di questo santuario si raccontano diverse leggende. Una leggenda racconta di un temporale che avrebbe distrutto completamente una casa, ma i proprietari si sarebbero salvati insieme ad una statua della Madonna. La statua venne posta su un pilastrello e le venne costruita affianco una cappella. Dopo poco tempo si scoprì che le acque di una vicina sorgente si tingevano di rosso quando qualcuno offendeva la Madonna e guarivano chi invece vi si accostava con animo puro.

Il Palazzo Ca' Dolfin-Marchiori venne progettato da un allievo del Palladio. E' abbellito da un parco di stile romantico progettato dal pittore e poeta  Domenico Marchiori. Il parco presenta una serie di canali, laghetti ed edifici in stili diversi ed ospita diverse specie di animali. Il Palazzo presenta anche un poggiolo da cui si affacciò Giuseppe Garibaldi nel 1866 per parlare alla folla. Ma Garibaldi non è stato l’unico ospite illustre di questo Palazzo infatti anche il poeta Umberto Saba vi soggiornò.

 Altitudine del Comune: 9 m slm (zona: 5)

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