Motta di Livenza, in provincia di Treviso, è conosciuta in tutta il Veneto - e non solo - per la sua Basilica. Venne costruita più di cinquecento anni fa dopo che la Madonna apparve ad un povero contadino. E nel corso dei secoli è divenuta meta di un intenso pellegrinaggio. Ma il fascino di Motta non sta solo nella sua Basilica, ma anche nella Livenza il fiume da cui è attraversata.
Il nome Motta significa “mucchio di terra”, in quanto la Livenza nei periodi di piena trasportava molti detriti che formavano dei cumuli di terra. L’aggiunta della specifica Livenza venne fatta dopo l’Unità d’Italia per distinguerla dalle altre cittadine con lo stesso nome.
Il territorio di Motta fu abitato già in epoche antichissime da popolazioni paleovenete come testimoniano diversi reperti archeologici. Nel 776 fu inoltre teatro di un importante scontro tra il duca longobardo del Friuli Rotcauso e Carlo Magno per la conquista dell’Italia.
Nel X secolo vi venne costruito un castello per proteggere la popolazione dalle incursioni degli Ungari. Il castello passò poi alla famiglia da Camino che nel 1291 lo donò - insieme alle terre circostanti - alla Repubblica di Venezia. Per questo gesto di sottomissione spontanea a Motta venne concesso il titolo di “Figlia primogenita della Repubblica”.
Invece nel corso del CinquecentoMotta si meritò quello di “Figlia prediletta della Repubblica”. In quanto rimase fedele a Venezia durante gli scontri con la lega di Cambrai, nonostante tutti gli attacchi subiti. D’altronde sotto la dominazione veneziana Motta visse un vero e proprio secolo d’oro. In questo periodo infatti il suo patrimonio architettonico venne arricchito da cinque torri, dal Duomo di San Niccolò e dalle ville di campagna dei nobili veneziani.
Dal Settecento invece iniziò purtroppo un periodo di declino continuato anche nell’Ottocento.
Motta di Livenza è bagnata – come dice il nome stesso – dalla Livenza. Uno dei pochi fiumi ad essere preceduto da un articolo femminile. Ma la Livenza ha anche un’altra particolarità quella di essere uno dei pochi fiumi in Italia navigabile dalla sorgente a Polcenigo fino alla foce a Caorle.
Originariamente il fiume si chiamava Liquentia dal verbo latino “liquere” cioè essere scorrevole, poi divenne Livenzia e quindi si giunse alla forma attuale. Essendo un fiume di pianura è caratterizzato da un corso ricco d’acqua e da rive ricoperte da una fitta vegetazione.
Fino all’Ottocento sull’argine sinistro nei pressi di Motta vi era un tratto ribassato, in modo che durante le piene le acque potessero disperdersi e allagare le campagne circostanti non ancora bonificate. Dopo la Prima Guerra Mondiale questi terreni vennero finalmente bonificati, ma in quest’occasione purtroppo venne modificato anche il corso del fiume.
Le acque limpide della Livenza hanno sempre fornito alla popolazione locale pesce in abbondanza, soprattutto storioni ed anguille di Livenza caratterizzate dalla livrea chiara. Lungo le sue rive è invece possibile ammirare una fitta vegetazione fatta di salici, ontani ed arbusti dove ancora riescono a nidificare numerose specie di uccelli, tra cui aironi, gazzette e gallinelle d’acqua.
Sito web del comune di Motta di Livenza: http://www.mottadilivenza.net/.
Altitudine del Comune: 9 m slm (zona: 5)