Secondo una tradizione il Duomo sarebbe stato ricavato, nel XV secolo, dalla sinagoga della cittadina. In effetti è più probabile che sia un ampliamento della cappella di San Prosdocimo di Rivapiana, di cui si hanno notizie fin dal 1297.
La facciata esterna semplice e severa è stata restaurata nel 1868, l’interno è ad una sola navata, molto luminosa. Il soffitto è abbellito da dipinti di inizio Novecento, il coro risale invece al XVII o XVIII secolo, mentre la fonte battesimale in pietra risale al Cinquecento.
La Torre civica è l’unica torre sopravvissuta delle sette che nel Medio-Evo abbellivano Portobuffolè.
E’ alta 28 metri e sopra l’orologio presenta un foro attraverso il quale i prigionieri venivano calati nella sottostante prigione.
Sotto l’orologio si vedono i resti di alcuni affreschi, nella facciata a mezzogiorno vi è l’affresco di quattro figure femminili rappresentanti la Fama, la Carità, la Giustizia e la Pace.
La casa di Gaia da Camino è un bell’esempio di casa-torre medievale, con la facciata abbellita da bifore e capitelli.
Al piano terra vi erano i depositi, al piano nobile vi era una grande sala da ricevimento con il camino e le camere da letto dei Signori, al piano superiore i locali dei servitori.
In genere in questo tipo di case le cucine si trovavano nel sottotetto per ridurre i danni in caso di incendi.
Gli interni sono abbelliti da affreschi di vita cortigiana.
Sopra la porta del Monte di Pietà si trova un Leone marciano in pietra dall’aspetto terrificante e con il libro chiuso.
La mancanza dell’abituale cartiglio ben augurante “Pax tibi Marce Evangelista Meus” fa supporre sia stato scolpito in tempo di guerra.