Dolo è un comune in provincia di Venezia. E’ situato lungo la Riviera del Brenta, una zona di grande bellezza e fascino per la presenza di numerosissime ville settecentesche. Tra il XVI ed il XVIII secolo infatti le famiglie patrizie veneziane costruirono in questi luoghi le loro eleganti dimore per le villeggiature.
Secondo alcuni il nome Dolo deriverebbe dal nome di alcune ricche famiglie del luogo, come i Dotti o i Dauli. Secondo altri deriverebbe invece dal fatto che anticamente qui Venezia mandava le persone macchiate di colpe o indesiderate. Infine secondo altri deriverebbe dal termine doglione che nel Medio-Evo indicava un tipo di torretta. Secondo un documento del 1241 una di queste torrette si trovava proprio lungo le rive del Brenta.
Nei secoli passati Padova e Venezia erano collegate dai burchielli, imbarcazioni in legno per il trasporto dei passeggeri. Le merci venivano invece trasportate dai burci. I nobili veneziani, le eleganti dame ed i cicisbei animavano talmente tanto i burchielli da renderli cari a poeti e scrittori come il Goldoni, Byron, Goethe e D’Annunzio. Quando Venezia decadde anche le ville della Riviera del Brenta persero la loro importanza e con loro i burchielli.
Nel 1960 l’Ente per il Turismo di Padova riprese il loro servizio. In questo modo i turisti possono ammirare le ville del Brenta, e quei luoghi che tanto affascinarono pittori come il Tiepolo, il Canaletto, il Veronese ed architetti come il Palladio. Ma se i vecchi burchielli oggi sono stati sostituiti da battelli moderni, la bellezza della Riviera del Brenta per fortuna è rimasta immutata.
Nel Cinquecento il fiume Brenta - nella zona di Dolo - venne sbarrato per alimentare alcuni mulini ad acqua. La costruzione di questi mulini iniziò nel 1540. E in dieci anni venne creato il complesso sistema idraulico che ancora oggi può essere ammirato. I mulini all’inizio erano dotati di quattro ruote, ma nel 1593 arrivarono ad averne ben dodici. Dovevano infatti macinare una quantità sempre maggiore di farina per riuscire a soddisfare i bisogni della popolazione sempre crescente di Venezia e delle zone limitrofe. Non a caso questi mulini divennero una risorsa importantissima nell’economia di Venezia.
Nel corso dei secoli sono stati visitati da vari personaggi famosi. Il Canaletto ne ha fatto un magnifico quadro conservato al Museo di Oxford. Tra l'altro hanno continuato a funzionare fino al 1989 quando è andato in pensione l’ultimo mugnaio. Nel 1996 sono stati restaurati e ora ospitano attività commerciali. Vicino ai mulini è possibile ammirare anche uno squiero. Si tratta di un cantiere navale dove venivano riparate le imbarcazioni venendo trainate controcorrente dalla riva con l’aiuto di cavalli. Affianco allo squero c’è il 'Calle dei Calafati', il quartiere degli operai che si occupavano di rendere impermeabile il fasciame delle navi.
Nel rapporto tra Venezia e Dolo come si può vedere l’acqua ebbe sempre un ruolo importantissimo. Da Dolo partiva infatti anche la seriola (in veneto significa “piccolo corso d’acqua”), un canale in cui scorrevano le acque dolci indispensabili per risolvere il problema dell’acqua potabile a Venezia. La seriola da Dolo arrivava fino a Morazan, dove l’acqua veniva caricata sulle barche per essere portata a Venezia. Successivamente lungo questo canale vennero create delle vasche in cui l’acqua passava per purificarsi. All’imbocco della seriola era posto un leone alato ad indicare che il canale era proprietà di Venezia.
Sito web del comune di Dolo: http://www.comune.dolo.ve.it/.
Altitudine del Comune: 7 m slm (zona: 5)