Illasi, in provincia di Verona, è una bella cittadina dominata dall’alto dal suo Castello su cui si raccontano sinistre storie di fantasmi e scheletri sconosciuti. Per fortuna a darle invece un aspetto solare ed incantevole ci pensano i suoi dolci rilievi ricoperti di vigneti e ciliegi. Siamo infatti nella Val d’Illasi che insieme alla Val Tramigna e alla Val d’Alpone forma la “Valle dei ciliegi”. Queste valli in primavera si ricoprono quindi interamente di bianco offrendo ai visitatori uno spettacolo mozzafiato.
Il nome Illasi deriverebbe da Illasius o Gelasius, un veterano dell’esercito romano a cui era stato dato un appezzamento di terra in questi luoghi. In effetti però Illasi era abitata già in epoca preistorica. Lo dimostra l’area sepolcrale emersa ad Arano risalente alla fine dell’Età del Rame.
Vi sono state ritrovate 62 fosse scavate nella terra e con le pareti rivestite di ciottoli. I corpi dei defunti sono rivolti tutti verso occidente. In alcune fosse è stato rinvenuto anche uno scarno corredo funerario fatto di collane e punte di pugnali. Poiché non sono state ritrovate ville signorili si è pensato che la zona fosse abitata solo da agricoltori e piccoli proprietari.
Il Castello di Illasi costituisce un vero e proprio enigma per gli storici e gli archeologi. In quanto la massiccia struttura principale – formata da un maschio affiancato da un cassero – è sicuramente di epoca pre-scaligera, ma si ignora completamente da chi sia stata fatta costruire. Per quanto possa sembrare strano infatti non esistono documenti sulla sua costruzione.
Alcuni ritengono sia stato costruito da Ezzelino III da Romano. Ma in effetti Ezzelino potrebbe anche aver semplicemente ristrutturato una costruzione preesistente. Di sicuro questo Castello è stato al centro di molte vicende della storia veronese. Sappiamo che venne donato da Papa Niccolò III ad Alberto II della Scala per i suoi servigi durante le lotte contro gli Albigesi.
Dopo la caduta degli Scaligeri il Castello però attraversò un periodo travagliato. Subì prima l’attacco dei Carraresi, poi quello dei Visconti ed infine quello di Venezia. Quando poi i castelli diventarono inadatti alle nuove tecniche di guerra Venezia lo consegnò – per i servigi ricevuti - alla famiglia Pompei, nominandoli feudatari di Illasi.
Il Castello perse così la sua funzione militare per diventare residenza nobiliare. Ma la famiglia Pompei ben presto preferì all’obsoleto castello le ben più comode ville ai piedi del colle, perciò il Castello cadde in rovina. Attualmente non è visitabile se non esternamente.
Nell’Ottocento durante alcuni lavori di scavo al suo interno venne ritrovato lo scheletro di una donna in catene. Si pensò immediatamente fosse quello di Ginevra Serego Alighieri moglie di Girolamo II Pompei misteriosamente scomparsa alla fine del Cinquecento. Si era sempre mormorato che fosse stata rinchiusa dal marito nelle segrete del Castello a causa del suo tradimento. E il ritrovamento di quelle ossa sembrava confermarlo.
In effetti gli studi fatti sulle ossa hanno aperto invece nuovi interrogativi. Perché le ossa ritrovate non sono quelle di Ginevra, ma di una donna vissuta in epoca più recente. Allora a chi appartiene quello scheletro e che fine ha fatto invece Ginevra Serego Alighieri?
Sito web del comune di Illasi: http://www.comune.illasi.vr.it/.
Altitudine del Comune: 157 m slm (zona: 3)