Caro e Benigno vissero come eremiti sulle montagne di Malcesine tra l’VIII e il IX secolo. Sulla loro esistenza abbiamo sia notizie storiche, sia leggende.
Le notizie storiche (Historia di Verona di Girolamo della Corte) ci informano che Pipino, figlio di Carlo Magno, andava talvolta in pellegrinaggio al loro eremo.
Di leggende invece se ne tramandano due. Una riguarda la traslazione del corpo di S. Zeno dalla vecchia chiesa, devastata dagli Ungari, alla nuova fatta costruire appositamente da Pipino. Neppure le persone più vigorose riuscivano a spostare il corpo di San Zeno, che sembrava inchiodato a terra, ma quando si chiamarono i due eremiti questi riuscirono a trasportarlo sollevandolo solo con le dita.
La seconda leggenda è il miracolo delle rape. Caro e Benigno vennero convocati dal vescovo per difendersi dall’accusa di convivere con Olivetta – la donna che puliva il loro eremo - e decisero di portargli in regalo delle rape. Le rape erano state seminate dai due eremiti la sera prima, ma il mattino dopo erano pronte per essere raccolte e portate al vescovo. Da questo episodio nacque il detto “Credi che siano le rape di San Benigno?” usato in zona quando qualcuno vuole un lavoro fatto bene, ma lo vuole fatto in poco tempo.