Villa Bartolomea è un comune in provincia di Verona in Veneto.
Il nome “villa” deriva dal latino “vicus” cioè “organizzazione di famiglie”. Nella legge Salica con questo nome si indicava un borgo, un piccolo villaggio. La specifica “Bartolomea” è dovuta al fatto che vi sorgeva una chiesa dedicata a San Bartolomeo.
Il suo territorio fu abitato fin dall’età del Bronzo come dimostra il ritrovamento di una necropoli risalente al XII-XIII secolo a. c. Ma i primi insediamenti stabili si ebbero solo dopo il VI secolo d. c. In quanto la rotta della Cucca cambiando il corso dell’Adige favorì la nascita di diversi centri abitati lungo le sue sponde.
Le prime bonifiche di questo territorio si ebbero nel Medio-Evo con i monaci benedettini di Vangadizza. Villa Bartolomea è nominata per la prima volta in un documento del IX secolo, mentre in uno del 1184 appare come Villa Cervionus.
Durante il Medio-Evo fu assoggettata prima agli Scaligeri e poi a Venezia. Dopo la caduta di Venezia (1797) fu dominata prima dai francesi e poi dagli austriaci fino all’Unità d’Italia (1866). Fanno parte del suo patrimonio architettonico la parrocchiale costruita nell’Ottocento su un edificio precedente. E la palazzina dei Sanbonifacio risalente al Duecento.
Altitudine del Comune: 14 m slm (zona: 5)