Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza, è conosciuta in tutto il mondo per il suo Ponte. Seppure in semplice legno invece che in pietra in quanto a bellezza ed originalità non ha niente da invidiare al Ponte Vecchio di Firenze o a quello di Rialto a Venezia. Non per niente a progettarlo è stato l’Architetto veneto per eccellenza: Andrea Palladio. Se vi capita di attraversarlo in dolce compagnia ricordatevi allora di scambiarvi un “bacin d’amore” come invita a fare la famosa canzone degli Alpini…
Il nome Bassano molto probabilmente deriva da Fundus Baxiani, cioè proprietà agricola della famiglia Bassia. Il nome da “Bassano Veneto” venne cambiato in “Bassano del Grappa” nel 1928 dal governo fascista. Il cambiamento era stato voluto per ricordare i 23000 soldati caduti durante la Prima Guerra Mondiale e sepolti nell’Ossario del Monte Grappa.
Nel 1175 Bassano venne assoggettata dai vicentini. Seguì poi un periodo turbolento in cui vicentini e padovani si alternarono nel dominio. Quando infine la città passò ai Visconti acquisì una certa autonomia, che mantenne anche sotto Venezia. La storia di Bassano dopo il declino di Venezia è quella di tutte le altre città venete prima sottoposte alla dominazione francese e poi a quella asburgica fino all’Unità d’Italia.
Il Ponte Vecchio sul Brenta a Bassano è chiamato anche “il Ponte degli Alpini”. Venne creato la prima volta nel 1209, ma venne distrutto da una piena del fiume nel 1567. L’incarico di progettare un nuovo ponte venne allora affidato ad Andrea Palladio. Il ponte progettato dal Palladio era però completamente diverso da quello distrutto e si richiamava ai ponti romani in pietra.
Perciò il progetto venne bocciato e Palladio fu invitato a non discostarsi dal modello del ponte originario. Il nuovo progetto - di grande impatto visivo - si basò su una struttura lignea elastica capace di resistere alle piene del fiume. Eppure nel 1748 una piena riuscì ugualmente a distruggerlo e l’incarico di ricostruirlo venne affidato a Bartolomeo Ferracina. A distruggerlo nel 1813 invece non fu una piena del fiume, ma un incendio ordinato dal viceré Eugenio de Beauharnais. Nel 1821 il ponte venne nuovamente ricostruito sempre secondo il disegno del Palladio.
Durante la Prima Guerra Mondiale sopra questo ponte passarono le truppe guidate dal generale Cadorna che andavano a difendere i territori dell’Altopiano dei Sette Comuni. Durante la Seconda Guerra Mondiale – e precisamente il 17 febbraio 1945 – i partigiani lo fecero saltare per proteggere la città. Dopo la guerra a volerne caparbiamente la ricostruzione furono gli Alpini, per questo si chiama anche Ponte degli Alpini.
Per celebrare questa ricostruzione venne emesso un francobollo del valore di 15 lire raffigurante il profilo di un Alpino e il Ponte di Bassano sullo sfondo. La piena del 1966 lo danneggiò, senza – per fortuna – riuscire a distruggerlo e grazie ad un accurato restauro venne riportato al suo antico splendore.
Il Castello di Bassano venne costruito nel XII secolo, ed ebbe il suo periodo di maggiore splendore sotto gli Ezzellini. Insieme alla Torre Bolzonella rappresentava una vera e propria macchina da guerra inespugnabile. Requisito indispensabile vista la posizione strategica di Bassano.
Anche se il Castello riuscì a reggere l’assalto delle bombarde degli Ungari nel 1411, un secolo dopo nulla poté contro le nuove tecniche belliche messe in atto nella guerra di Cambrai. E questo segnò il suo destino, infatti perdendo la sua funzione difensiva cadde nell’abbandono. Le mura vennero ricoperte da erbe infestanti e nel 1928 crollò anche una parte delle mura. Un accurato restauro per fortuna ha permesso di recuperarlo.
Sito web del comune di Bassano del Grappa: http://www.bassanodelgrappa.gov.it/.
Altitudine del Comune: 129 m slm (zona: 3)