La cittadina di Valdagno sorge ai piedi delle Prealpi vicentine nell’omonima Valle dell’Agno.
Il nome Valdagno deriva dal torrente Agno che l’attraversa. A sua volta Agno per alcuni deriverebbe da alnus cioè ontano, per altri da amnis cioè fiume. Per altri ancora invece da agnus, agnello ed un’ultima teoria lo farebbe derivare invece dal celtico ogno, cioè ariete.
Il primo testo ufficiale in cui si legge il nome Valdagno risale al 1179. D’altronde quasi sicuramente questi territori non furono abitati prima dell’anno Mille in quanto selvaggi e inospitali.
A partire dal 1700 a Valdagno vennero costruiti i primi opifici per la follatura e la lavorazione della lana e della seta. Ma lo sviluppo economico e l' assetto urbano della città sono stati condizionati - a partire da metà Ottocento - dall’opera di una famiglia: i Marzotto. Non a caso dire Valdagno nel mondo equivale a dire Marzotto e più in generale industria tessile.
Nel 1836 Luigi Marzotto avviò in questa città un’azienda tessile a conduzione familiare. L'azienda crebbe grazie al nipote Gaetano che seppe sfruttare l’innovazione tecnologica introducedo le macchine a turbina. In questo modo la Marzotto fu la prima industria in Italia a produrre filato pettinato quando le altre producevano ancora filato cardato. Tanto che nel 1929 - quando il crollo della borsa di Wall Street innescò ripercussioni su tutta l’economia mondiale - l’industria Marzotto fu una delle poche in Italia a non risentirne. Registrando anzi risultati positivi e migliorando la propria tecnologia. Una delle ragioni del suo successo fu l’organizzazione del lavoro secondo i criteri introdotti in America da H. Ford.
Gli anni ’30 furono gli anni in cui la Marzotto si aprì ai mercati internazionali affiancando ai filati anche linee di abbigliamento. A partire dagli anni Ottanta invece ha iniziato ad acquisire altri gruppi tessili. E negli ultimi anni è arrivata a controllare i principali gruppi mondiali specializzati nella produzione della seta e del velluto.
Ma l’industria Marzotto è legata a Valdagno non solo per aver segnato il passaggio da un’economia agricola ad una industriale, ma anche per i miglioramenti apportati alla città. Gaetano Marzotto jr volle, infatti, creare la “Città Sociale” o “Città dell’Armonia”. Un ambiente ideale in cui vivere, con servizi al cittadino (asili, scuole, ospedali) e attività ricreative, sportive e culturali (teatro, colonie, biblioteca).
In questo modo l’industria e la città erano due realtà strettamente connesse, per cui i benefici derivanti dall’una ricadevano anche sull’altra. Della “Città sociale” faceva parte anche il Parco “La Favorita”. Divenuto uno dei fiori all’occhiello della città, caratterizzato da ingressi monumentali, un’imponente gradinata, viali alberati e terrazzamenti con balaustre. Dal 2000 il Parco appartiene al Comune e dopo un’opera di bonifica e riqualificazione è stato riaperto al pubblico.
Sito web del comune di Valdagno: http://www.comune.valdagno.vi.it/.
Altitudine del Comune: 230 m slm (zona: 1)