San Zenone degli Ezzelini è un comune della Marca Trevigiana. Il suo nome è legato a quello di una delle più potenti e sanguinarie famiglie della scena politica medievale: gli Ezzelini. Se Cassano d’Adda ha significato la fine per Ezzelino III da Romano, San Zenone degli Ezzelini ha rappresentato invece la fine per tutto il casato. Tanto che quella lontana giornata del 23 Agosto 1260 a San Zenone aleggia ancora nell’aria…
Il nome San Zenone deriva dall’antica pieve dedicata a questo Santo. Mentre la specifica “degli Ezzelini” venne aggiunta dopo l’Unità d’Italia per distinguerlo da altri comuni con lo stesso nome.
Il suo territorio fu abitato fin dalla preistoria come dimostrano alcuni ritrovamenti archeologici. Ai romani si deve invece la costruzione di strade importanti come la Postumia e l’Aurelia. Mentre nel Medio-Evo a San Zenone si consumò il destino degli Ezzelini.
La famiglia degli Ezzelini - di origine tedesca - si mise in evidenza con Ecelo, ma raggiunse l’apice del suo potere con Ezzelino III e con il fratello Alberico II.
Ezzelino grazie all’appoggio dell’Imperatore Federico II impose il suo dominio su tutta la Marca Trevigiana, su Verona, Padova, Vicenza e Brescia. Tanto potere rappresentava una minaccia anche per Venezia. Eppure la Serenissima scese in campo contro Ezzelino solo nel 1256 quando già altre città si erano unite contro di lui in una coalizione appoggiata dal Pontefice.
Ezzelino venne sconfitto e gravemente ferito nella battaglia di Cassano d’Adda. Si racconta che - coerente fino alla fine con la sua fama di uomo crudele - rifiutò le cure dei medici. Condannandosi da solo a morte.
Dopo anni di dissapori ed antagonismi nel 1257 Alberico II si era riavvicinato ad Ezzelino. E questo significò la sua fine. Non ritenendosi più al sicuro a Treviso dopo la morte del fratello Alberico preferì lasciarla. Si rifugiò nel castello di San Zenone considerato una roccaforte inespugnabile.
Il nuovo Podestà di Treviso – il veneziano Marco Badoer – come primo atto approvò proprio la morte di Alberico II e di tutta la sua famiglia. Probabilmente fu il tradimento del comandante della cinta inferiore – Mesa da Porcilia – a decretare la caduta del Castello.
Come ultima possibilità di difesa Alberico si rifugiò – assieme alla moglie, agli otto figli e ad alcuni fedelissimi – nella Torre. Si rese conto solo troppo tardi di essersi in questo modo chiuso da solo in una trappola. Più che con le armi infatti Alberico venne preso per fame e per sete.
Si era illuso di poter salvare con la sua resa la vita della moglie, dei figli e dei suoi uomini. Ma in effetti i vincitori lo ripagarono con quella stessa moneta di violenza e crudeltà che lui aveva usato tante volte con i suoi nemici. Gli toccò infatti assistere alla decapitazione dei suoi figli maschi e al rogo della moglie e delle figlie femmine.
Solo a questo punto venne giustiziato. E come estremo scempio il suo corpo venne trascinato da un cavallo per le strade cittadine. Si concluse così in modo crudele il destino della famiglia più potente e sanguinaria della Marca Trevigiana.
Sito web del comune di San Zenone degli Ezzelini: http://www.comune.san-zenone.tv.it/.
Altitudine del Comune: 117 m slm (zona: 5)