Piove di Sacco è una cittadina in provincia di Padova, ed è il comune più popoloso della Saccisica.
Inizialmente si chiamava Corte di Sacco, poi intorno all’anno Mille il vescovo Gauslino vi fece costruire una Pieve e cambiò nome. La parola pieve indicava una grande parrocchia da cui ne dipendevano altre minori. Invece sull’origine del termine Sacco non vi è certezza, secondo alcuni deriverebbe da Esaco, cognato di Antenore presunto fondatore di Padova. Secondo altri invece deriverebbe da Saces, un militare nominato anche da Virgilio.
Un’ipotesi molto fantasiosa lo fa derivare invece da Saci una popolazione siriana nominata da Plinio il Vecchio. Secondo un’ipotesi più accreditata invece deriverebbe da “saccum” termine che indicava i terreni di proprietà del fisco regio. Valida è anche l’ipotesi che lo fa derivare dalle sacche, insenature senza vie d’uscita, formate dai corsi d’acqua.
La Saccisica è un territorio pianeggiante, quasi al livello del mare tra Padova e la laguna veneziana. E’ un paesaggio sorprendente ed inaspettato e proprio per questo misterioso ed affascinante. L’acqua è l’elemento che lo caratterizza e lo domina. Ovunque fiumi, rigagnoli, bacini, canali che scompaiono nel sottosuolo per riaffiorare pochi metri più avanti. Eppure tanta ricchezza d’acqua ha significato una vita dura per i contadini. Costretti ad opere di bonifica per riuscire a strappare nuove terre coltivabili e ad opere di arginamento per difendere quelle già coltivate.
Nel corso del Settecento la Saccisica divenne granaio e luogo di villeggiatura per i veneziani. Accanto alle ville dei nobili cominciarono quindi a fiorire le case rurali e i casoni. Ormai i casoni sono quasi del tutto scomparsi, ne restano purtroppo solo tre esemplari. Invece fino agli anni ’50 del secolo scorso erano l’abitazione tipica dei braccianti del luogo. Si trattava di costruzioni particolari sia per i materiali usati, sia per le loro dimensioni. I materiali erano infatti quelli offerti dalla natura: argilla, canne e legname. La forma era quadrata o rettangolare. Caratteristico era soprattutto il tetto a cuspide molto alto fatto con canne palustri. Gli spazi interni erano invece molto essenziali e ridotti al minimo.
Altre costruzioni rurali tipiche di questo territorio erano le case coloniche fatte costruire dai monaci benedettini. Nel corso del ‘500 grazie a Venezia i monaci benedettini entrarono infatti in possesso di molti latifondi. Furono proprio loro a promuovere e ad intensificare l’attività di bonifica dei territori acquitrinosi e malsani. Inoltre si deve a loro l’introduzione di sistemi di coltivazione nuovi e più efficaci.
Il territorio della Saccisica soggetto fino al secolo scorso alla malaria e a condizioni di vita molto dure vide mutare la propria condizione negli anni ’70. Infatti accanto all’agricoltura, indirizzata verso colture più redditizie, si sviluppò anche l’industria. Ma questo grande sviluppo industriale ha avuto dei risvolti negativi sul paesaggio
"…la centuriazione romana, disegnata da cardi e decumani, che si offre al viaggiatore nel cuore del Veneto con caratteri quasi integri, lungo rettifili tracciati 2000 anni fa e appoderamenti che ripetono i confini antichi, rischia di finire sommersa dalla speculazione dei capannoni"
così un giornalista veneto qualche anno fa descriveva il nuovo paesaggio che si andava delineando.
Sito web del comune di Piove di Sacco: http://www.comune.piovedisacco.pd.it/.
Altitudine del Comune: 5 m slm (zona: 5)