Adria, in provincia di Rovigo, sorge in quell’intrico di terra ed acqua che è il Polesine, un territorio affascinante e misterioso come pochi altri. I paesaggi del Delta del Po diventano evanescenti quando cielo ed acqua si confondono in una continuità di colori. E allora non si riesce più a capire dove finisca l’uno ed inizi l’altro. Questo del Delta è un paesaggio pianeggiante, ma mai piatto o monotono. Terre coltivate si alternano infatti a canneti e paludi, filari di vite e pioppi a prati in un mutare continuo. Ma è soprattutto un mondo fatto di silenzi e di attese.
Secondo una leggenda Diomede - amico di Ulisse - naufragato su questa spiaggia vi avrebbe fondato una città chiamandola Aetria cioè “serena”. Secondo un’altra leggenda Adria sarebbe stata fondata da Atri il re dei Pelasgi, il cui cocchio si troverebbe ancora nel suo sottosuolo.
Molto più probabilmente invece il nome deriva dal latino “ater” cioè fosco, oscuro. Oppure da “atrium” il porticato di una casa. Mentre il mare Adriatico prende il nome proprio da Adria. Un tempo infatti questa cittadina era la più importante fra quelle che si affacciavano sulle sue rive.
Il territorio intorno ad Adria è stato definito la “Mesopotamia d’Europa” per l’importanza e la quantità di reperti archeologici che vi sono stati rinvenuti. I resti delle necropoli etrusche e delle ville romane ci forniscono una mappa precisa dei popoli che vi si sono succeduti. Ma ripercorrere la storia di Adria significa innanzitutto ricostruire un paesaggio diverso da quello attuale. Il Delta del Po infatti in passato aveva una configurazione diversa.
I primi abitanti di Adria costruirono le loro palafitte sulle rive del Mincio su un terreno paludoso che si affacciava direttamente sul mare. Adria quindi – grazie alla sua posizione strategica vicino al mare e alla foce di un fiume - era il punto ideale per lo smistamento delle merci verso tutta la Pianura Padana. Perciò prima i greci, poi gli etruschi ed infine i siracusani l’occuparono alla ricerca di nuovi sbocchi commerciali.
E furono proprio gli etruschi a promuoverne anche la bonifica delle sue terre. In questo modo accanto al commercio fiorì anche l’agricoltura. Dopo la rotta di Sermide però si ebbe un interramento del Delta del Po che ne modificò il corso ed allontanò la città dal mare. Ma il suo declino definitivo come porto si ebbe con la rotta della Cucca nel 589. Rotta che sconvolse completamente l’assetto del territorio.
Tanto che quando nel XVI secolo Adria passò sotto il dominio di Venezia era ormai ridotta ad un semplice villaggio in mezzo a paludi malariche. Solo le bonifiche promosse dalla Serenissima le consentirono di recuperare la sua importanza. Dopo il crollo di Venezia passò in mano francese, per essere poi inclusa dal Congresso di Vienna nel Lombardo-Veneto sotto la Prefettura di Rovigo. Con la terza guerra d’Indipendenza Adria – come tutto il Veneto – entrò a far parte del Regno d’Italia.
Sito web del comune di Adria: http://www.comune.adria.ro.it/.
Altitudine del Comune: 4 m slm (zona: 5)