Cimadolmo è un comune in provincia di Treviso in Veneto.
Il suo nome deriva dall’introduzione in questi luoghi dell’olmo da parte dei monaci di Nonantola durante le bonifiche del Medio-Evo. Gli olmi sono infatti piante capaci di assorbire l’umidità del terreno.
I primi insediamenti risalgono all’epoca romana quando vi venne creato un presidio lungo la via Postumia. Per alcuni secoli Cimadolmo – con la sua pieve e il mercato cittadino - fu il centro abitato più importante di questo territorio.
Ma la sua esistenza fu sempre segnata dalla convivenza con il Fiume. Furono proprio le sue continue piene a decretare la decadenza della cittadina. Infatti la chiesa di San Silvestro tra il Quattrocento ed il Cinquecento venne più volte distrutta. Solo dopo la disastrosa alluvione del 1882 si costruì una grande diga che permise uno sviluppo demografico ed economico stabile.
Il suo territorio appartenne per lungo tempo alla nobile famiglia veneziana Papadopoli. I quali diedero anche il nome all’isola fluviale che si formò dopo l’alluvione del 1882. Durante la Prima Guerra Mondiale – dopo la disfatta di Caporetto - Cimadolmo fu teatro di aspri combattimenti vista la sua vicinanza con il fronte del Piave.
Oggi Cimadolmo è conosciuta soprattutto per la produzione del suo pregiato Asparago bianco I.G.P.
Altitudine del Comune: 32 m slm (zona: 5)