Sulla nascita dei tortellini di Valeggio sul Mincio si racconta una bella leggenda.
Sul finire del Trecento mentre le truppe di Gian Galeazzo Visconti erano appostate lungo il Mincio, una sera il buffone Gonnella raccontò che quel fiume era popolato da bellissime ninfe. A causa però di una maledizione le ninfe si trasformavano in orribili streghe.
Quando i soldati si addormentarono le ninfe effettivamente uscirono dal fiume per danzare, ma il capitano Malco di guardia se ne accorse e ne inseguì una. Era la bellissima ninfa Silvia. I due si innamorarono, ma Isabella – una nobile dama invaghita di Malco – il giorno dopo denunciò Silvia come strega.
Malco riuscì a farla fuggire ma venne imprigionato. Silvia penetrò nella prigione e lo informò che la loro unica via di fuga era il fiume. Quando le guardie arrivarono in riva al fiume trovarono solo il bel fazzoletto ricamato che la sera prima Malco aveva dato a Silvia come pegno d’amore. Lo trovarono annodato a significare l’indissolubilità del loro amore.
I tortellini di Valeggio – chiamati anche nodo d’amore - sono fatti di una pasta sottilissima come quel fazzoletto e annodati per racchiuderne il ripieno.