La meraviglia del Veneto
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Benvenuti a Montorso Vicentino


Montorso Vicentino è un comune in provincia di Vicenza in Veneto. Situato ai piedi delle Piccole Dolomiti e allo sbocco della Val di Chiampo è completamente immerso nel verde dei boschi. Non tutti sanno che proprio nella tranquillità di questo paesino venne scritto il racconto da cui poi Shakespeare trasse una delle sue tragedie più famose: Romeo e Giulietta.

Nome e origini

Il suo nome secondo alcuni deriverebbe da Orso Trissino un discendente del duca del Friuli  e signore del locale castello. A quanto pare lo stesso Orso avrebbe chiamato il suo castello “castrum munti ursi”. Secondo altri invece deriverebbe dal fatto che in passato su questi monti vivevano alcuni orsi.

Il castello di Montorso nel 1237 venne assediato per 40 giorni perché Uguccione Pileo – signore del luogo - si era ribellato all’autorità imperiale. Nel 1241 Ezzelino III da Romano sedò il malcontento della signoria locale radendo al suolo tutte le proprietà dei Pilei. Nel 1314 infine il castello venne definitivamente distrutto dagli Scaligeri.

Luigi da Porto e la tragedia di Romeo e Giulietta

Luigi da Porto discendeva da una nobile famiglia vicentina e venne istruito nell’uso delle armi e nelle lettere. La sua fu infatti una vita avventurosa fatta di battaglie e amori. E proprio mentre era convalescente nella sua villa di Montorso a causa di una ferita riportata in battaglia scrisse il racconto dal titolo “Historia novellamente ritrovata di due nobili amanti”.

Questo titolo forse ai più non dirà niente, ma è proprio da questo racconto che il genio di Shakespeare trasse “Romeo e Giulietta” la tragedia più famosa al mondo. Molto probabilmente Da Porto si era ispirato ad una novella senese scritta da Masuccio Salernitano sul tragico amore tra Mariotto e Ganozza.

Di sicuro Da Porto ebbe il merito di aver introdotto nel racconto alcuni elementi nuovi come la rivalità tra le famiglie dei due innamorati. E soprattutto cambiò i nomi dei protagonisti nei ben più romantici Romeo e Giulietta.

Il Da Porto nella dedica introduce l’espediente di aver sentito raccontare questa storia da un suo compagno d’armi un anziano arciere di Verona di nome Pellegrino. Mentre si recavano in Friuli il Pellegrino avrebbe alleviato la noia del viaggio con il racconto di questo fatto realmente accaduto nella sua città.

In effetti dalle finestre della sua Villa a Montorso il Da Porto aveva sotto gli occhi i due castelli – vicini, ma irrimediabilmente separati da un vallone – di Montecchio Maggiore. E molti pensano che proprio questa immagine abbia suggerito a Da Porto l’idea della rivalità tra le famiglie dei Capuleti e dei Montecchi.

Di sicuro gli ha suggerito il nome della famiglia Montecchi. Qualcuno ha avanzato anche un’altra teoria affascinante. La storia sarebbe in effetti autobiografica e dietro le figure di Romeo e Giulietta si celerebbero l’autore e sua cugina Lucina Savorgnan. I due sarebbero stati a quanto pare implicati nelle vicende di faide di due famiglie friulane gli Strumieri e i Zamberlani. 

 Altitudine del Comune: 112 m slm (zona: 3)

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