Radici e fasoi (radicchio e fagioli) è un piatto tradizionale della cucina veneta soprattutto lungo il Piave.
Difficile risalire alle origini di questo piatto perché si perdono nella notte dei tempi. Era infatti un piatto consumato soprattutto dai contadini e spesso costituiva un piatto unico.
Questo piatto povero che non prevedeva l’uso dell’olio considerato un bene di lusso oggi è stato riscoperto e viene riproposto da molte trattorie.
Preparazione
Si mettono in ammollo i fagioli per una nottata. Si fa rosolare per qualche minuto un trito di cipolla, aglio e rosmarino, quindi si aggiungono i fagioli e si insaporiscono con della salvia e del pepe a piacere.
Si ricoprono con l’acqua e si aggiungono delle foglie di sedano, pomodorini ed un pizzico di noce moscata. Si fa cuocere per due ore e mezza a fuoco moderato aggiungendo altra acqua tiepida man mano che si asciuga.
A cottura ultimata una parte dei fagioli vengono frullati per ottenere una zuppa più cremosa. Si lava e si asciuga il radicchio e lo si mette in una terrina tagliuzzato e lo si ricopre con i fagioli un filo d’olio e del pepe, a piacere si possono aggiungere dei dadini di pancetta abbrustoliti e delle fette di polenta grigliata.